Abbronzarsi a macchie: un fattore antiestetico o un campanello d’allarme?

Ti è mai capitato di partire per le vacanze con l’obiettivo di un’abbronzatura più dorata e invece hai solo ottenuto chiazze sparse lungo il corpo? Abbronzarsi a macchie è una tendenza molto comune specie nelle donne in gravidanza: alcuni lo considerano esclusivamente un fattore antiestetico, altri un vero e proprio campanello d’allarme. Ma da cosa dipende?

Le macchie bianche sulla pelle dopo il sole: di che si tratta?

Anche dopo le dovute attenzioni dell’applicazione della crema protettiva, può succedere di abbronzarsi a macchie. Se questa situazione un po’ anomala si verifica più volte, è bene prestare molta attenzione. Il primo campanello d’allarme, generalmente sono le macchie bianche sulla pelle dopo il sole. Questo inestetismo, potrebbe dipendere da un problema della pelle − per esempio la vitiligine − che in estate tende a peggiorare. Di conseguenza, le chiazze chiare che la caratterizzano, sono più numerose e più estese a causa di una scarsa produzione di vitamina D. Chiedi un consulto al tuo dermatologo di fiducia.

Abbronzatura e disfunzioni ormonali: come interferiscono

In molti casi, le discromie cutanee possono derivare anche da altri fattori come l’assunzione di farmaci o le disfunzioni ormonali. In presenza di tali anomalie, infatti, la pelle tende a diventare ipersensibile alla luce in aree circoscritte e a creare una sorta di scudo difensivo per proteggersi dai raggi ultravioletti. In tali circostanze è possibile che le macchie diventino prevalentemente scure. Prenota una visita: le macchie della pelle potrebbero essere un campanello d’allarme di problematiche interne.

Quali sono i solari consigliati dai dermatologi?

Nel caso in cui non si tratti di una problematica patologica, durante l’esposizione al sole è consigliabile utilizzare prodotti di alta qualità con un alto SPF, soprattutto durante i primi giorni. A mano a mano che la pelle inizia a diventare più ambrata, si può scalare il livello dell’SPF. I solari consigliati dai dermatologi possono essere suddivisi in quattro categorie standardizzate: protezione bassa (da 6 a 10), media (15-25), alta (30-50), molto alta (da 50 in su). Ai fototipi scuri sono raccomandati solari con un SPF almeno di livello medio, mentre ai fototipi chiari solari dai fattori alti e molto alti. Dopo l’esposizione al sole, idrata sempre la pelle con una crema idratante e lenitiva.